Una scivolata può portare una semplice distorsione, ma anche una slogatura, una brutta caduta e a volte fa cambiare strada o tornare indietro.
Anche il credente deve fare attenzione a non scivolare su ciò che potrebbe facilmente trascinarlo via (cfr. Efesini 5:14-18), tentato, quasi “costretto” dalle circostanze.

L’assenza di coinvolgimento

“ …Risvégliati, o tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti inonderà di luce”(Efesini 5:14).
Se si smette di leggere la Bibbia a casa, di pregare o raccontare la propria testimonianza in chiesa, se non si è più coinvolti, il culto offerto a Dio scivolerà verso sterili tecniche sostitutive. Il Signore dichiara, allora, che occorre risvegliarsi e tornare a Lui, prima personalmente poi collettivamente, per essere inondati di luce, vivere per fede e porre al centro della propria vita e del culto Cristo e la Sua divina Parola.

L’assenza di movimento

“Riguardate dunque come voi camminate…” (Efesini 5:15 – vers. Diodati).
Quando manca un vero movimento dello Spirito Santo, si tende a scivolare verso un nuovo formalismo. Paradossalmente, spesso questo accade proprio per timore di un presunto formalismo. Se la scivolata continua, la paura del tradizionalismo porta ad abbracciare nuove tradizioni e usanze, fino ad arrivare, sempre per paura, a un nuovo professionismo. Come si dice sempre più spesso: “Tutto è relativo”. Semplicemente perché gli aspetti esteriori prendono il sopravvento sul culto, che non si deve basare su aspetti formali, ma va offerto “…per mezzo dello Spirito di Dio…”(Filippesi 3:3).

 L’assenza di benedizione

“…non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore” (Efesini 5:17).
Quando manca la benedizione di Dio, si perdono l’entusiasmo e le vere motivazioni. Invece di scoprire la volontà di Dio nella Sua Parola, la Bibbia, si scivola verso strategie ragionevoli: la psicologia dell’“almeno”, ovvero “chi si accontenta gode”.
Ad esempio: se non c’è la benedizione di una vera nuova nascita, speriamo almeno nel battesimo in acqua; se non c’è una pienezza di Spirito Santo che duri, speriamo almeno in un’emozione; se non c’è la benedizione di Dio nella preghiera comunitaria, speriamo almeno in qualcosa di simile con canti e musica.
Ma Dio vuole che scivoliamo verso queste forme, oppure ci chiede di cercare la pioggia della vera benedizione, di conoscere per esperienza la volontà di Dio e di prepararci adeguatamente per il ritorno del Signore?
Seminate secondo giustizia e farete una raccolta misericordiosa; dissodatevi un campo nuovo, poiché è tempo di cercare il Signore, finché Egli non venga, e non spanda su di voi la pioggia della giustizia”(Osea 10:12).

 L’assenza di evangelizzazione

“Ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi” (Efesini 5:16).
Una fede fondata soltanto sull’emotività non avrà più il desiderio di portare l’Evangelo nel mondo per conquistare anime a Cristo. Semmai andrà nel mondo e non troverà niente di male nel conformarsi, acquisirne le esperienze, le mode, i vezzi, gli atteggiamenti, l’abbigliamento, i divertimenti e le ebbrezze.
In tal modo, la comunità cristiana dovrà aprire la porta ad aspetti tipicamente mondani e perderà come scopo quello di preservare la santificazione.
Si scivola verso un modello popolare, ma extra biblico.
Si sprecheranno inviti a pranzi e cene, ma l’obiettivo evangelistico sarà smarrito, le sante conversazioni perdute, l’edificazione comune svanita.
Per essere pronti al ritorno del Signore occorre essere occupati nell’evangelizzazione, pronti a “dare il vitto a suo tempo”(Matteo 24:45), a recuperare, riacquistare, “redimere” anche il tempo.

La soluzione

“…siate ripieni dello Spirito”(Efesini 5:18)

Se a livello personale, familiare e comunitario scivoliamo verso l’onda mondana che tenta di investirci, avremo rinunciato al modello biblico e alla conseguente benedizione pentecostale: quella di credenti nati di nuovo che cercano continuamente la pienezza dello Spirito Santo.
Se, invece, desideriamo continuare a piacere a Dio e a prepararci per il ritorno di Cristo, dobbiamo fronteggiare l’onda terribile di uno spirito di torpore, sempre più suadente, che cerca di spegnere la sincera ricerca del Signore.
Ricordiamo: “… quando l’avversario verrà come una fiumana, lo Spirito del Signore lo metterà in fuga…‘il mio spirito che riposa su di te e le mie parole che ho messe nella tua bocca non si allontaneranno mai dalla tua bocca, né dalla bocca della tua discendenza, né dalla bocca della discendenza della tua discendenza’, dice il Signore, ‘da ora e per sempre’”(Isaia 59:19, 21).
Una vita piena di gioia, soddisfatta, libera, pienamente in Cristo, guidata dallo Spirito Santo e capace di produrre il frutto dello Spirito Santo.

Il mondo non troverà piacere in noi e noi non troveremo piacere nel mondo, ma vivremo unicamente per la gloria di Dio. 

Simone Caporaletti