Una compagnia di trasporto aereo d’oltreoceano ha predisposto la presenza di un co-pilota non credente accanto ad ogni pilota cristiano.
Tale sorprendente ripartizione del personale nulla ha a che vedere con politiche di riassetto aziendale, mobbing o di equo trattamento per le diverse idee religiose dei passeggeri.
Essa rientra, invece, in un pacchetto di normative interne per la sicurezza.
Essa ritiene ragionevolmente possibile quanto la Bibbia afferma, cioè che Gesù Cristo verrà improvvisamente a prendere tutti i cristiani, dovunque si trovino e qualunque cosa stiano facendo. Pertanto, taluni vogliono essere pronti per ogni evenienza e scongiurare l’ipotesi che un aereo in volo possa trovarsi sprovvisto di guidatore.
Questa la spiegazione ad una singolare mossa, che tuttavia pare già registrare assensi presso altre aziende di trasporto.
Effettivamente la Parola di Dio dichiara apertamente quello che accadrà: “In un momento, in un batter d’occhio…” (I Corinzi 15:52; cfr I Tessalonicesi 4:16-17), quando Cristo traslerà la Sua Chiesa, tutti i redenti nati di nuovo (cfr Giovanni 3:5), nella gloria celeste: “…due saranno in un letto; l’uno sarà preso, e l’altro lasciato. Due donne macineranno assieme; l’una sarà presa e l’altra lasciata. Due uomini saranno nei campi; l’uno sarà preso e l’altro lasciato” (Luca 17:34-36).
L’enfasi biblica è comunque posta sulla preparazione spirituale delle persone, che devono ravvedersi e poi coltivare una quotidiana comunione con Dio, nella quale lasciare agire profondamente il Signore in tutta la loro vita: “Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo” (I Tessalonicesi 5:23).
Le dieci vergini della nota parabola di Gesù erano tutte pronte, ma soltanto cinque, nonostante tutte le loro limitazioni umane, si erano adeguatamente preparate, pur senza fare tanti calcoli razionali…(cfr Matteo 25:1-10).
Scrive l’apostolo Giovanni: “Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata” (Apocalisse 19:7).
È quindi chiaro come non serve mettere le mani avanti, prevedendo l’imponderabile, non bastano rifugi sotterranei o esplorazioni satellitari. Bisogna alzare fiduciosamente le mani verso Cristo, accettare il Suo sacrificio sulla croce, per riconciliarsi con Dio.
Questa la vera, incrollabile pace di chi è preparato ad incontrare il Creatore.
Gli uomini pensano di potersi organizzare contro ogni infausta probabilità di fare fronte a cataclismi ed attacchi alieni.
Come a Babele (cfr. Genesi 11:4), essi edificano torri ingegnandosi perfino contro il giudizio di Dio, senza fermarsi a valutare le benevoli disposizioni della Sua Parola, le inesauribili risorse della Sua bontà: “il nome del Signore è una forte torre; il giusto vi corre, e vi trova un alto rifugio” (Proverbi 18:10).
Qualcuno si preoccupa dell’incolumità dei passeggeri, ma chi salverà le loro anime?
Tanta gente sofferente e disperata è purtroppo emotivamente pronta a morire, eppure assolutamente impreparata ad incontrare Dio nella Sua perfetta giustizia.
Quello che il Signore ci dice non ha come scopo ultimo di inquietare o suscitare più scrupolosi accorgimenti di previdenza sociale, bensì di risvegliare spiritualmente, affinché la luce della Parola di Dio rinnovi la nostra vita, facendo riappacificare personalmente con Lui in ogni cosa per servirLo e adorarLo, perché questo faranno i redenti per l’eternità.
E tu, caro passeggero nel viaggio dell’esistenza, hai già oggi la certezza della vita eterna?
La tua salvezza si fonda sulla fede in Dio o si appoggia sulla sapienza umana, sulle tue opere o su quanto Cristo ha compiuto?
Come ti stai preparando per la venuta del Signore Gesù?
Alessandro Cravana